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Rally di fine anno tra Fed e mercati

Saverio Berlinzani
December 03, 2025

RALLY DI FINE ANNO

 

Altra giornata positiva per Wall Street, anche se con rialzi contenuti. L'S&P 500 ha chiuso in rialzo dello 0,25%, il Nasdaq dello 0,59% e il Dow Jones dello 0,39%.

 

L'avversione al rischio, che aveva dominato la sessione precedente, si è attenuata, favorita in parte dal rimbalzo del mercato obbligazionario giapponese. Va detto, però, che questa notte il decennale nipponico è salito ancora come rendimento, arrivando a quasi +1,9%.

 

Gli operatori di mercato attendono ora una serie di comunicati economici previsti per questa settimana, tra cui il rapporto PCE di settembre, in vista della riunione del FOMC della prossima settimana. In quell’occasione si prevede che la Fed taglierà il tasso sui fondi federali di 25 punti base. Le probabilità di una simile mossa sono stimate intorno all'87%.

 

Il settore tecnologico ha registrato i guadagni maggiori, mentre energia e beni di consumo di base sono rimasti indietro. Nvidia è balzata di quasi il 3%, Oracle del 3,9% e Palantir Technologies di oltre il 3%. Anche le megacap hanno registrato rialzi: Microsoft (+0,4%), Apple (+0,5%), Alphabet (+0,4%), Amazon (+0,3%), Meta (+0,2%), Broadcom (+1,4%) e Tesla (+0,4%).

 

VALUTE

 

Nuovo tentativo di rialzo delle valute contro dollaro, in un contesto che rimane incerto. I punti chiave di breve termine sono vicini: 1,1660 su Eur/Usd e 1,3280 su Cable.

 

Un eventuale breakout spingerebbe i prezzi verso una fase di accumulazione, con obiettivi più ambiziosi a 1,1730 e 1,3450.

 

Usd/Jpy, dai massimi della precedente correzione posti a 156,20, è sceso di circa settanta punti, tornando a 155,50. Poche novità sulle valute oceaniche, sempre alle prese con resistenze di breve termine per ora invalicabili, come 0,6620 e 0,5800.

 

PREVISIONI OCSE

 

L'OCSE prevede che la crescita globale rallenterà dal 3,2% nel 2025 al 2,9% nel 2026, prima di una leggera ripresa al 3,1% nel 2027. Dazi, debolezza degli scambi commerciali e incertezza geopolitica pesano sulla crescita dei diversi paesi.

 

Negli Stati Uniti il Pil è atteso al 2,0% nel 2025 e all'1,7% nel 2026, per poi risalire all'1,9% nel 2027, in un contesto di minore crescita dell'occupazione e di inasprimento fiscale. In Cina il Pil si attesterà al +5% quest'anno, indebolendosi a circa il 4,4%-4,3% nel 2026-27, complice la debolezza dei consumi e la contrazione del mercato immobiliare.

 

L’area euro crescerà modestamente: 1,3% nel 2025, 1,2% nel 2026 e 1,4% nel 2027, grazie al graduale miglioramento della domanda interna. Nel Regno Unito si prevede un rallentamento dall'1,4% del 2025 all'1,2% del 2026, con una leggera ripresa all'1,3% nel 2027, in parte dovuta alla stretta di bilancio. Il Giappone dovrebbe crescere dell'1,3% nel 2025, per poi rallentare allo 0,9% annuo nel 2026-27, a causa della debolezza della domanda esterna.

 

EUROPA, CPI

 

L'inflazione dei prezzi al consumo nell'area euro è salita al 2,2% a novembre 2025, rispetto al 2,1% di ottobre, leggermente sopra le attese. L'inflazione dei servizi è accelerata al 3,5% dal 3,4%, segnando il livello più alto da aprile, mentre i prezzi dell'energia sono diminuiti a un ritmo più lento.

 

L'inflazione è rimasta invariata per beni industriali non energetici e per alimentari, alcolici e tabacco. L'inflazione core si è mantenuta stabile al 2,4%, leggermente sotto le previsioni del 2,5%.


Tra le maggiori economie europee, la Germania ha visto il suo tasso di inflazione accelerare al 2,6%, il livello più alto da febbraio e superiore all'obiettivo BCE del 2%. Al contrario, in Spagna il CPI è sceso al 3,1% dal 3,2%, mentre nei Paesi Bassi è calato al 2,6% dal 3,0%. In Francia e in Italia l'inflazione è rimasta ben al di sotto dell'obiettivo, rispettivamente allo 0,8% e all'1,1%.

 

NIKKEI IN RIALZO

 

Mercoledì l'indice Nikkei 225 è salito dello 0,6%, superando quota 50.000 e recuperando parte delle perdite di inizio settimana. Il rialzo è stato favorito dalla sessione positiva di Wall Street e dal rimbalzo del bitcoin, che hanno segnalato un miglioramento del sentiment sul rischio.

 

Gli investitori attendono ora il taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, previsto per la prossima settimana, e valutano un possibile rally di fine anno per le azioni globali. In Giappone, i mercati continuano a considerare la possibilità di un aumento dei tassi da parte della Banca centrale questo mese. Le recenti dichiarazioni dei responsabili politici sono favorevoli a un rialzo del costo del denaro, nonostante il governo del Primo Ministro Sanae Takaichi mantenga una preferenza per politiche monetarie accomodanti.

 

Saverio Berlinzani

 

 

 

 

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