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Wall Street in rosso, attesa per i dati USA

Saverio Berlinzani
November 19, 2025

Wall Street al quarto ribasso

 

Ieri i mercati azionari USA hanno chiuso in rosso per la quarta seduta consecutiva. Il Dow Jones ha perso l'1,07% a 46.092 punti, mentre l’S&P 500 è sceso dello 0,83% a 6.617 punti. Segno meno anche per il Nasdaq, in calo dell'1,21% a 22.433 punti.

 

Il mercato rimane in una condizione di avversione al rischio, a causa delle rinnovate preoccupazioni per le elevate valutazioni dei titoli tecnologici e dell'intelligenza artificiale, in vista della pubblicazione degli utili di Nvidia, che ha perso il 3%. Microsoft (-3,3%), Amazon (-3,6%) e Meta (-2,5%) hanno registrato un netto calo, mentre Home Depot è crollata di oltre il 4% dopo aver tagliato le previsioni di utili per l'intero anno.

 

Il mercato è anche alle prese con il ritorno dei dati macro USA dopo la fine dello shutdown, e c’è il timore che i dati possano scoraggiare la Fed dal tagliare i tassi di interesse. Gli ultimi dati hanno mostrato 232.000 richieste iniziali di sussidi di disoccupazione per la settimana conclusasi il 18 ottobre, mentre le richieste continuative hanno raggiunto 1,957 milioni, il livello più alto da agosto. Il rapporto settimanale dell'ADP ha indicato che le aziende hanno tagliato in media 2.500 posti di lavoro nelle quattro settimane fino al 1° novembre.

 

Valute

 

Sui cambi, poco da segnalare ancora una volta, con i principali rapporti all’interno di oscillazioni ridotte e senza particolare volatilità. EUR/USD è rimasto nel range 1,1580–1,1640, mentre il Cable ha oscillato tra 1,3090 e 1,3150.

 

USD/JPY continua il suo uptrend, nonostante una price action di rialzo lento fatta di correzioni. Il problema è una BoJ che vorrebbe alzare i tassi, mentre il nuovo governo Takaichi punta ad ampliare la base monetaria e svalutare lo yen.

 

Sul franco svizzero poco da segnalare: non perde quota nonostante i pessimi dati sul PIL (-0,5% su base trimestrale). Infine le valute oceaniche, che restano sotto pressione, incapaci di risollevarsi e in attesa di dati cinesi più confortanti.

 

Jobless Claims


Le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti hanno raggiunto quota 232.000 nella settimana conclusasi il 18 ottobre, rimanendo saldamente al di sopra delle medie del periodo dalla fine del secondo trimestre.

 

Si tratta del primo aggiornamento dei dati da parte del Dipartimento del Lavoro dopo la chiusura delle attività federali il primo ottobre, che ha messo a rischio la situazione occupazionale di una parte significativa dei dipendenti pubblici.

 

Le richieste di sussidio continuative sono salite a 1,957 milioni nella settimana precedente, in linea con altri segnali di perdita di posti di lavoro nell'economia statunitense.

 

Titoli di Stato giapponesi

 

Mercoledì, il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni è salito oltre l'1,77%, segnando un nuovo massimo degli ultimi 17 anni in vista di un'asta cruciale del debito che potrebbe indicare la domanda da parte degli investitori in un contesto di crescenti preoccupazioni fiscali.

 

Il Ministero delle Finanze prevede di mettere all'asta circa 800 miliardi di yen in titoli di Stato a 20 anni. Martedì, il governo ha proposto un bilancio supplementare di oltre 25 trilioni di yen per finanziare il piano di stimolo del Primo Ministro Sanae Takaichi, ben al di sopra del bilancio extra di 13,9 trilioni di yen dello scorso anno, alimentando le preoccupazioni sul debito.

 

Nel frattempo, il governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, ha dichiarato al Primo Ministro che la banca centrale sta gradualmente aumentando i tassi per riportare l'inflazione verso l'obiettivo del 2%, sostenendo al contempo una crescita sostenibile. Successivamente, Ueda ha precisato ai giornalisti che il Primo Ministro non ha avanzato richieste specifiche in materia di politica monetaria.

 

Australia

 

L'indice dei prezzi salariali australiano è aumentato del 3,4% su base annua nel terzo trimestre del 2025, invariato rispetto al trimestre precedente e in linea con le aspettative del mercato.

 

I salari del settore pubblico sono cresciuti del 3,8%, leggermente al di sopra dell'aumento del 3,7% del secondo trimestre, mentre quelli del settore privato sono saliti del 3,2%, in calo rispetto al precedente 3,4%.

 

Su base trimestrale, i salari complessivi sono aumentati dello 0,8%, in linea con il trimestre precedente e con le previsioni di mercato.

 

Saverio Berlinzani

 

 

 

 

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