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Wall Street mista, oro in caduta e yen volatile

Saverio Berlinzani
October 22, 2025

TRIMESTRALI SOTTO LA LENTE

 

Sessione contrastata ieri a Wall Street, con chiusure miste.

 

Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,47%, attestandosi a 46.925 punti, poco sotto il nuovo massimo storico di 47.126.

 

L’S&P 500 è rimasto invariato a 6.735 punti, mentre il Nasdaq ha chiuso in calo dello 0,16% a 22.954 punti.

 

Il Dow Jones è stato sostenuto dai solidi utili di Coca-Cola e 3M, entrambe in rialzo di oltre il 3% dopo aver riportato risultati superiori alle attese.

 

L’S&P 500, pur invariato, ha beneficiato delle buone performance di General Motors, Warner Bros. Discovery e Danaher.

 

Warner Bros. Discovery è balzata fino al 10% in seguito a indiscrezioni su una possibile vendita, con Netflix e Comcast tra i potenziali acquirenti.

 

GM ha guadagnato quasi il 15% dopo aver alzato le previsioni e superato le aspettative sugli utili del terzo trimestre.

 

Danaher è salita del 9% grazie a utili e ricavi superiori al previsto.

 

Secondo i dati di FactSet, oltre tre quarti delle aziende dell’S&P 500 che hanno pubblicato i risultati finora hanno superato le aspettative sugli utili.

 

VALUTE

 

Sul fronte valutario, la notizia più rilevante è stata l’iniziale indebolimento del cambio USD/JPY, che ha temporaneamente superato quota 152 per dollaro.

 

Il movimento è stato sostenuto per la terza sessione consecutiva dopo la vittoria elettorale di Sanae Takaichi, prima donna a diventare Primo Ministro del Giappone, con 237 voti su 465 seggi della Camera Bassa.

 

Il Partito Liberal Democratico ha formato una coalizione con il Partito dell’Innovazione Giapponese, con l’obiettivo di promuovere politiche fiscali espansive e riforme della spesa pubblica.

 

Successivamente, lo yen ha recuperato terreno a causa dell’incertezza sulla stabilità della coalizione e sull’orientamento politico di Takaichi.

 

Nel frattempo, Hajime Takata, membro del consiglio della Banca del Giappone, ha dichiarato che i tempi sono maturi per un aumento dei tassi d’interesse, offrendo ulteriore sostegno allo yen.

 

Gli investitori ora guardano alla riunione della Banca del Giappone della prossima settimana, dove si prevede che i tassi resteranno invariati.

 

ALTRE COPPIE VALUTARIE

 

L’EUR/USD ha mantenuto quota 1,1600, stabilizzandosi poi in area 1,1620.

 

Il Cable ha mostrato una dinamica simile, con un supporto solido in area 1,3330–1,3360, per ora non violato al ribasso.

 

Si osserva un ritorno dell’appetito per il rischio, evidenziato anche dal franco svizzero, che ha corretto leggermente dopo i recenti guadagni.

 

L’EUR/CHF è tornato a 0,9240, vicino alle prime resistenze, mentre l’USD/CHF resta ben sopra quota 0,7900.

 

I cambi seguono l’andamento dell’oro, tornato in correlazione inversa con il dollaro.

 

CROLLO DEL GOLD

 

Tra ieri e stanotte, il prezzo dell’oro è crollato di quasi l’8%, toccando un minimo di 4.000 dollari l’oncia, dai 4.382 del massimo storico di lunedì.

 

Si tratta della discesa giornaliera più marcata dal 2013, quando perse il 10%.

 

Il calo è stato causato da prese di profitto e dal rafforzamento del dollaro USA, mentre la domanda di beni rifugio si è attenuata grazie al miglioramento del sentiment globale.

 

L’ottimismo è cresciuto con l’allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, in vista dell’incontro tra Donald Trump e Xi Jinping previsto per la prossima settimana.

 

Anche la fine della frenesia stagionale degli acquisti di oro in India ha pesato sulla domanda fisica.
Nonostante il calo, l’oro è ancora in rialzo del 55% da inizio anno, sostenuto dalle aspettative di un ulteriore allentamento della politica monetaria della Fed e dalla persistente domanda di beni rifugio.

 

CANADA, INFLAZIONE IN RIPRESA

 

A settembre 2025, il tasso di inflazione annuo in Canada è salito al 2,4%, rispetto all’1,9% del mese precedente, superando le attese di mercato del 2,3%.

 

Si tratta del livello più alto da febbraio e della prima volta in sei mesi che l’inflazione supera la soglia del 2% fissata dalla Banca del Canada.

 

Il tasso medio di inflazione core, attentamente monitorato dalla banca centrale, si è mantenuto al massimo annuale del 3,2%, superando le aspettative del 3%.

 

Saverio Berlinzani

 

 

 

 

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